mercoledì 27 dicembre 2017

Il rilancio dell'economia parte da uno shock. Vedi la riforma delle tasse di Trump.

La battaglia del fisco è iniziata. La riforma fiscaler approvata dal Congresso americano sarà analizzata con calma e sotto molti punti di vista. Ma di sicuro rappresenta una mossa che spariglia gli equilibri e deve far pensare.

Il punto che ci deve far riflettere è che la mossa di Trump non è populismo. Ma una vera svolta in tema di tassazione. Qualche primo spunto di riflessione lo trovate qui.
https://www.economist.com/blogs/democracyinamerica/2017/12/over-hill?mbid=nl_hps_5a3d4affcbb3bf3297923726&CNDID=51826915
Vi richiamo solo 3 passaggi di quest'articolo:
1. firms will no longer pay taxes on their overseas profits.
2. At home, the corporate tax rate will fall from 35% to 21% in 2018.
3. Workers will benefit from across-the-board cuts in income taxes until 2025, after which, if Congress takes no further action, most levies for individuals will return to today’s levels or even rise.

Non è detto che questa riforma darà un'accelerazione alla crescita (le analisi sin qui uscite sembrano confermare questa possibilità), ma non creerà neppure maggiore polarizzazione nei redditi, come molti ritengono. Questa tendenza (polarizzazione dei redditi) è già in atto e dipende dai meccanismi dell'economia digitale che essenzialmente accelera processi noti, dando ancor più valore a come il capitale umano viene formato (scuola) e alle possibilità che vengono offerte per far crescere le idee fino a diventare impresa (capitale finanziario).

Come risponderà (se mai lo dovesse fare..) l'Europa? Costruita come una sovrastruttura di Stati tendenzialmente litigiosi ed egoisti, è oggi in grado di fornire una risposta? Non ne vedo ancora l'ombra.

Come risponderà il nostro Paese? Vedremo dopo le elezioni. Intanto suggerirei di riflettere su questi spunti:
- ridurre l'irpef, eliminando le detrazioni che creano distorsione. Tasse personali più basse e meno detrazioni. Il modello pre compilato diverrà ancora più semplice da gestire e per molti non servirà più. Come ho ricordato in un precedente post, su 790 €mld di redditi lordi quale base Irpef, dopo 66 €mld di detrazioni di imposta possiamo dire che 40.8 milioni di contribuenti pagano un’aliquota media del 20%, il 95% di loro “solo” il 16% di aliquota effettiva. Ma le persone sono in grado di calcolare l'aliquota effettiva? La riduzione di 1% di Irpef su tutte le aliquote costa 7,9 miliardi. Eliminando tutte le detrazioni potremmo ridurre le aliquote almeno di 8 punti. A tutti! Pensate che la spesa per medicine crolli o nessuno andrà più dal dentista o dal veterinario?
- Far aumentare l'IVA. Ci stiamo trascinando le clausole di salvaguardia dal governo Monti, ingessando la fiscal policy. Anziché trovare 15 miliardi solo per rinviare al futuro l'aumento delle indirette, lasciamo scattare l'IVA e utilizziamo le risorse così ottenute per la scuola (attrarre professori e studenti dall'estero e mettere a disposizione degli studenti le tecnologie disponibili) ed investire in programmi di venture capital e private Equity per le nostre imprese.
- Concentrare gli incentivi e le detrazioni per le imprese su tre capitoli: a) investimenti b) formazione dei dipendenti c)assunzioni di personale eliminando tutto il resto

E l'Europa cosa ci dirà? Non ci sarà bisogno che l'Europa dica qualcosa. Ci perderemo nel labirinto delle coperture e delle lobby prima di attuare qualche riforma e quindi che l'Europa, spaurita è spaventata da un'Italia forte, dica qualcosa.

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